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lunedì 4 settembre 2017

Sono tornato da Medjugorje con la gioia e la consapevolezza che nulla potrà farmi del male


Medjugorie non è solo l’incontro con Maria e Gesù, ma l’incontro con noi stessi grazie ad Essi. Se non ci conosciamo abbastanza, loro fanno si che attraverso un percorso sacramentale arriviamo al punto di conoscerci. Il sacramento della confessione non è una ramanzina per ciò che abbiamo fatto, ma bensì esso permette, scavando nel passato di fare  il resoconto di ciò che abbiamo vissuto, cosicché  da cercare di capire dove sia l’errore e come possiamo trasformare il brutto in bello .Ecco per me cosa rappresenta  Medjugorie.

Ma ciascuno di noi, lì a Medjugorie ha ricevuto dei doni, e il primo dono che si ha , è proprio quello di cui ho scritto prima “conoscersi e accettarsi”, invece il secondo può essere qualche evento particolare: la guarigione nel corpo, qualche segno dal cielo, qualche incontro particolare,etc...

“L’incontro”…. proprio ciò io ho ricevuto a Medjugorie, ma prima di questo incontro ho vissuto e vivo ancora questa esperienza che ora vi racconto:

Nel dicembre 2016,  finisce una storia d’amore di quattro anni da questa storia è nata mia famiglia, Daniela di due anni.
La fine di questa storia, ha dato inizio ad un’altra storia ma questa volta non di amore ma di guerra.  
All’improvviso un giorno sono stato chiamato dai Carabinieri, i quali mi informavano della denuncia che la mia ex fidanzata mia aveva esposto con l’accusa di minacce verso di lei e abbandono di mia figlia. Da quel giorno inizia una battaglia legale nei miei confronti e la mia angoscia/paura; vivevo costantemente con la paura che da un giorno all’altro potevano arrestarmi. Quel periodo era anche particolare dal momento che mi ero appena ripreso da un’altra esperienza  (mio padre si era ammalato a causa di quattro Neoplasie con secondarmi, anche se poi è guarito in maniere strana, e in tutto ciò c’è sempre di mezzo Medjugorie , ma non voglio dilungarmi, questa è una testimonianza che se vorrà, un giorno mio padre farà.)
Ritornando a me,  oltre alle denunce, la mia ex mi costrinse a vedere la bimba giù al palazzo di casa sua, ovviamente  all’aperto, al freddo e sotto la presenza del mio ex suocero per un’ora a settimana, anche se questa decisione non era stata stabilita da nessun giudice; finché un giorno il mio ex suocero durante un incontro con la bimba, mi disse che avrebbe voluto vendere casa e recarsi in Toscana assieme alla mia ex e la bimba e che poi tutto sarebbe finito solo se io avessi firmato un documento con il quale autorizzavo la mia ex ad allontanarsi con la bimba, e cosicché  lei avrebbe ritirato tutte le denunce. Da quell’ istante capii che lei voleva togliermi mia figlia e farsi la sua vita lontano da Napoli.
Da Dicembre a Luglio tramite avvocati, abbiamo comunicato per le decisioni riguardanti nostra figlia poichè  la mia ex affermava che non potessi avvicinarla dal momento che avevo una denuncia per minaccia, anche se spesso tramite i legali ho chiesto di poter stare qualche ora da solo con la bimba,  ma non mi fù concesso.  Siamo arrivati a Luglio ed il giorno 19  del suddetto mese abbiamo tenuto una prima udienza, nella quale il giudice doveva stabilire i miei diritti,ma da questa udienza è emersa una forte conflittualità tra me e la mia ex al tal punto  che il giudice ha disposto un accompagnamento con gli assistenti sociale per entrambi e in tale occasione fummo anche avvertiti della possibilità della sottrazione della minore, nostra figlia.  Anche il giudice non si capacitava delle decisioni della mia ex: non darmi mia figlia e  farmela vedere solo quando decideva lei e come voleva lei.
Arrivato  agosto avevo la speranza di poter passare qualche giorno con mia figlia,  così da poter portarla a mare e poter passare un istante da soli, ed invece ciò non è stato possibile; visto ciò ho iniziando a decidere un po’ dove passare qualche giorno in serenità, ed all’improvviso sono riuscito a  prenotare quattro giorni a Medjugorie dal 18 al 22 agosto 2017, da solo.
Arriva il giorno della partenza, ed ecco come è stata la mia esperienza a Medjugorje: non è stata un’ esperienza di visione o meglio non sono andato lì per vedere, ma per cercare la serenità smarrita per tutto ciò che ho vissuto nei mesi passati e per ritrovare un po’ me stesso.
L’esperienza  dovevo iniziarla da solo, ma l’ho vissuta accompagnato da una famiglia incontrata per caso in aereoporto . Eravamo in quattro io, Tiziana, Carmine ed Alessia, e questa ultima  l’ho conosciuta pochi istanti prima mentre eravamo in fila per il check in. Io e quest’ultima abbiamo parlato un po’, e lei mi disse che stava studiando per diventare assistente sociale ed io sono restato un po’ basito; in me stesso ho detto: “iniziamo bene!”, poi ci siamo persi di vista per qualche ora per poi rincontrarla  all’imbarco assieme ad una famiglia:  Carmine e Tiziana. Conosciutoci  abbiamo creato un gruppo su whataspp  e ci eravamo organizzati un po’per stare insieme durante quei giorni  visto che eravamo lì senza gruppo. Arrivati a Medjugorie Alessia non l’abbiamo più vista ed io sono restato con la famiglia per tutto il soggiorno, gli hotel erano vicini cosicché era più facile incontrarci; ho avuto modo di poter parlare con loro, confrontarmi, visto che  la giornata la passavamo alcune ore assieme; abbiamo vissuto momenti di fede e di preghiera, abbiamo avuto la grazia di poter assistere all’apparizione straordinaria ad Ivan del 1’8 Agosto. In quei quattro giorno non ci sono stati solo momenti di preghiera, ma anche di divertimento;  abbiamo vissuto ció che una Santa famiglia vive e dovrebbe vivere ogni giorno: La preghiera, il dialogo, lo stare insieme condividendo i momenti di gioia.
Ecco il momento più particolare di quei giorni lì a Medjugorie: tramite un mio amico sacerdote ho conosciuto una persona  residente in Medjugorie ed avendo avuto modo di parlare con lui qualche giorno prima, per via telefono ci siamo accordati che  doveva accompagnarmi in quei giorni, ma  a stento ci siamo visti per una sola volta  e per mezz’ora,  ed ecco il motivo di quel incontro. Questo amico sapendo che ero solo, doveva farmi incontrare con una persona molto speciale e per cui domenica 20 agosto ci siamo sentiti e mi disse perché non lo avevo più chiamato, ed io risposi che avevo incontrato una famiglia con la quale stavo vivendo questa mia  esperienza e lui mi raccomando di non spostarmi da Medjugorje e di avere il telefono sempre raggiungibile in modo da poterci sentire, visto che mi avrebbe chiamato e comunicato quando potevo incontrare questa persona. Io accogliendo questo proposta un po speciale, dissi a me stesso... è meglio che io stia in hotel così ho il wifi sul telefono in modo tale da essere rintracciabile, poi mi preparo a questo incontro con la preghiera e il silenzio.  Anche se questa chiamata non arrivava mai, io ero in attesa, avvolto dall’ansia ma traboccante di gioia, ma nulla, il telefono non squillava. Cosicché invio un messaggio a questo amico il quale mi rispose dicendo, che non potevo più incontrare questa persona ( Ivan)  e di stare tranquillo visto che il giorno successivo mi avrebbe accompagnato e mi avrebbe fatto  incontrare in maniera privata Suor Cornelia,  io dissi in me: “ma questa suor Cornelia chi è?”. Va bé sarà scontato incontrare qualche suora in questi posti e sentirsi dire cose sul tema della preghiera, conversione etc.  Ma la mia curiosità andò oltre, cosicché che iniziai a cercare su google un po’ qualche info su questa suora e scoprì che era una fondatrice di un orfanotrofio, li scoppiai a piangere e dissi “Perché lì Signore? Perché lì?” Con tanta sofferenza ma fiducioso dissi al mio amico che andava bene per questa  sua proposta e poi aggiunsi che avrei portato assieme a me la famiglia con qualche stavo vivendo l’esperienza e lui acconsentì.
La sera chiamai Tiziana e le dissi che l’incontro era saltato e poi   pretesi che venissero con me da suor Cornelia,  ero terrorizzato ad andare in quel posto, (visto che in istituto un giorno ci sarebbe potuta finire   mi figlia). Tiziana con tanta perplessità disse che lei non credeva tanto alle parole di suore e preti, ed io con insistenza dissi che dovevano stare lì con me perché loro erano stati scelti e di non girarci tanto attorno poichè non li avevo  incontrati per caso, in quei giorno li sentivo un po’ come i  miei genitori, visto che mi mancava vedere una famiglia forte, una famiglia che si amasse, che dialogasse e che mi desse conforto, visto che da dicembre mi sono trovato ad affrontare tutto questo percorso da solo, dato che la mia ex mi ha messo contro tutta la mia famiglia e con i quali sono mesi che non mi parlo, e se lo faccio è solo per litigare. L’unica persona con la quale riesco ad avere un dialogo è mia mamma, la quale è divisa tra due fuochi: me, che crede e appoggia, e la sua compassione  poiché è intenerita dalla condizione familiare della mia ex, giacché è orfana di madre.
Con timore e gioia sono giunto assieme alla famiglia da suor Cornelia, poche parole, ma solo intensi sguardi, e l’uniche parole che mi ha detto sono state: “verrai qui con tua figlia”.
Ecco un po’ la mia esperienza vissuta lì, ed ho capito che la Mamma del cielo  mi ha chiamato li per vivere un po l’esperienza di famiglia. Sono tornato a casa con la gioia e la consapevolezza che nulla potrà farmi del male e che nessuno oserà portare mia figlia via da me.
Chiedo a tutti una preghiera visto, che tra qualche giorno io e la mia bimba inizieremo il percorso con gli assistenti sociali, e spero che con la vostra e la mia preghiera la Mamma del cielo mi aiuti e possa  ispirare i giudici e gli assistenti sociali, in modo da poter presto stare con mia figlia senza più essere condizionati dalla presenza di nessuno così da poter trascorrere quei pochi giorni a settimana nella grazia e nella gioia della quotidianità, ma soprattutto nella grazie di Cristo e Maria. 

"Un pellegrino"

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