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giovedì 6 febbraio 2014

Intervista a Jelena Vasilj del 1983

In diverse occasioni abbiamo potuto parlare con Jelena e Marijana, le due bambine che possiedono il dono della "locuzione interiore".
Nelle interviste qui riportate, il lettore attento potrà discernere tra le risposte che queste bambine danno da se stesse e quelle che invece riferiscono a nome della Madonna.
Vi proponiamo i testi nella loro semplicità di linguaggio parlato, come noi li abbiamo registrati.


INTERVISTA A JELENA VASILIJ
Lunedì 3 Ottobre 1983

Dr. M. Amigoni - Dr. P. Greppi

D. — Domanda
R. — Risposta di Jelena


D. — Quanti anni hai? So che vai a scuola e che frequenti la quinta elementare. Prima che iniziassero le apparizioni come era la tua vita? Andavi in chiesa e frequentavi il catechismo?
R. — Mi chiamo Elena Vasilij, ho 11 anni. Prima non avevo tanta voglia di pregare, neanche di andare in chiesa; sì andavo la domenica però aspettavo quando finiva la Messa per andare a casa a guardare la televisione. Spesso c'erano dei litigi tra noi compagni e c'era sempre una certa invidia se uno prendeva voti migliori degli altri.
Prima Gesù Cristo e la Madonna non erano al centro della mia vita; non mi sono mai occupata tanto di loro; adesso è cambiato tutto ed in modo particolare nella preghiera.


D. — Quando la Madonna si è presentata a Biakovici e fino al momento in cui tu hai sentito la voce, tu come hai vissuto tutto questo?
R. Quando ho sentito quanto succedeva ai ragazzi, a me è capitato di crederci senza pensare molto; io ho semplicemente detto a me stessa che io ci credevo. Io non capivo niente di quello che succedeva quando sono andata fin là (sul monte). Uno zio mi ha detto: "non devi andare là". Prima era del partito, adesso non lo è più. Invece mia sorella mi ha raccomandato di non credere a nessuno, perché dopo, col tempo, tutto verrà chiarito.
E così alla sera sono andata a Messa sempre più spesso e poi quasi tutte le sere. Poi mi hanno fermata i genitori: "devi rimanere a casa; neanche noi andiamo tutte le sere". Ed allora qualche volta non ci sono andata. Ero però attratta da questo richiamo a pregare. In una preghiera io dissi: "O Signore come sarei felice e grata se potessi credere solo a Te". Così pregai che il Signore mi si presentasse in un modo per cui lo riconoscessi meglio e dopo lunghe preghiere (pregavo e digiunavo) dopo 1-2 anni è venuto.
D. — E adesso che cosa è cambiato nella tua vita, nei rapporti con i compagni di scuola e con i genitori?
R. — Quando mi si è presentata la Madonna, tutti sono venuti con me e tutti volevano pregare con me e mi interrogavano. Le prime volte non sapevamo come comportarci, poi diventavamo sempre più bravi.
Quando noi pregavamo venivano tutti (gli amici). Quando non sapevano qualche cosa mi chiedevano, così ci siamo conosciuti meglio e siamo diventati amici. Soprattutto ci siamo uniti dopo che la Madonna mi si è presentata e loro mi ponevano delle domande da farLe. Alla fine la Madonna mi ha detto che quelle domande non erano importanti, ma noi ci siamo uniti anche per questo. Ma soprattutto ci siamo uniti quando la Madonna ci ha insegnato a pregare.
D. — Come la Madonna vi ha insegnato a pregare?
R. — Una volta pregavamo il rosario e la Madonna disse diverse volte di ripetere il mistero. Diceva: "Questa non è preghiera". Allora noi bambini abbiamo pensato che non dicevamo bene tutte le parole. No. Finalmente io ho capito che la Madonna voleva che ci fosse qualche cosa di nostro; allora abbiamo letto un brano della Bibbia, abbiamo meditato e pregato ed alla fine la Madonna ha detto che andava bene.
Tutti mi dicevano di chiedere alla Madonna come dovevamo comportarci con gli insegnanti che non credono. "Voi ci riuscirete dopo la preghiera". Ci raccomandava di essere in pace con tutti, che ci scuotessimo da tutti i peccati e che pregassimo bene e ringraziassimo il Signore.
Io allora ho incominciato subito ad ascoltare di più i genitori, a lavorare di più. Tutti rimanevano colpiti da come io facevo queste cose. Allora io spiegavo di come Cristo soffriva per noi.
D. — Raccontaci la tua giornata. Quando preghi? La preghiera è sempre una esperienza piena di gusto per te?
R. — Sveglia verso le sei; tutti i familiari si preparano e cominciano la preghiera, di solito 1/2 ora. A scuola durante l'intervallo facciamo una preghiera assieme, ma in silenzio perché c'è un mussulmano che se ci vede pregare pensa che lo prendiamo in giro. Dopo la scuola, tornando a casa in gruppo, parliamo di che cosa dobbiamo preparare per i compiti e di chi andrà nel pomeriggio in chiesa. Quando torno a casa mi riposo un po' e poi mangio. Dopo il pranzo vado ad aiutare i familiari e a preparare i compiti.
Verso le 4 ci riuniamo a casa mia con la gente che viene a pregare. Preghiamo fino alle 5 e dopo ci avviamo verso la chiesa dove preghiamo e partecipiamo alla messa. Dopo la visione ritorniamo a casa.
Anche le persone che rimangono a casa rimangono in preghiera.
Poi tutti vanno a letto, ma io e il papà ci mettiamo in preghiera fino al sonno.
D. — Ma non giochi mai?
R. — Sì, dopo il pranzo vado a saltare un po'.
D. — Ma in genere hai più voglia di giocare con i tuoi amici o di
pregare?
R. — Quando la Madonna ha iniziato ad apparire, spesso volevo di più giocare; adesso preferisco pregare perché nel gioco alle volte avvengono anche dei litigi, mentre la preghiera finisce sempre nella pace e nella serenità.
Quasi tutti all'inizio sono contrari alla preghiera, ma poi finiscono soddisfatti dicendo: "se non venissi qua non avrei questa pace e serenità".
D. — Le prime volte che hai sentito la Voce, hai riconosciuto
immediatamente che cos'era?
R. — No.
D. — Come l'hai riconosciuta?
R. — All'inizio non l'ho riconosciuta, dopo la gente ha cominciato a fare delle domande, mi ha detto di chiedere di chi era quella voce; ho ricevuto la risposta: "Da Dio". Allora ho domandato: "chi sei tu che mi dici?" La risposta è stata: "Questo non è importante per te; per te è importante che la voce sia da Dio e di seguire questa voce."
D. — Come preghi?
R. — (si riferisce all'ora pomeridiana). All'inizio ci mettiamo in pace, in raccoglimento e diciamo un Credo. Poi leggiamo un brano della Scrittura e da quel brano vediamo per chi e per cosa pregare nel rosario (ad esempio per il Sommo Pontefice) e dal testo sentiamo che cosa ha bisogno il Sommo Pontefice o la Parrocchia. Alla fine ci sono dei canti e delle preghiere spontanee, poi leggiamo di nuovo un altro brano del Vangelo o della Scrittura che rappresenta il momento della riflessione per un altro giorno e per chi o per cosa pregare il giorno successivo.
D. — Cosa vorresti fare da grande?
R. — Adesso mi piacerebbe andare in convento. Per adesso prego Gesù per non essere trascinata da altre parti.


D. — Descrivici le tue visioni.
R. — Io vedo la Madonna nel cuore, la vedo tutta in bianco. Io la vedo senza rivolgermi con lo sguardo a Lei. Per esempio io la vedo chinando il capo e chiudendo gli occhi. La sento nel cuore la sua voce, a volte sento la sua voce chiara, voce proprio. A volte io posso riconoscere col mio pensiero quello che Lei dice. Ad esempio quando io chiedo qualcosa a Lei, io non devo comporre, non devo dire tutta la frase per intero, e Lei non c'è bisogno che mi parli per intero, perché come mi guarda col mio sguardo io posso già cogliere la risposta. Raccolgo questa voce interna con la preghiera. Alcune volte Lei parla con me e sento la voce, soprattutto quando deve spiegarmi una sola domanda; quando invece le domande sono molte o complesse, le lunghe risposte le sento non come parole, ma già nel cuore, facilmente spiegate nel cuore. Comprendo dentro ai miei pensieri quello che la Madonna vuole, quello che desidera.
D. — Come possiamo noi che siamo venuti qui testimoniare e raccontare agli altri, ai nostri amici che sono rimasti a casa quello che abbiamo visto? Qual'è la cosa più importante che dobbiamo raccontare?
R. — La Madonna dice: "Voi dovete offrire tutti i vostri lavori, tutti i progetti nella preghiera, ogni giorno offrire tutto quanto a Gesù Cristo e, attraverso la preghiera, donarvi a Cristo e ringraziare di tutto. Accettate la vita come dice Gesù Cristo con la leggerezza (1), allora la gente capirà quello che voi vivrete e potrete dare la testimonianza."
(1) Cioè con abbandono in Dio (cfr. Matteo 11,28-30).



DIALOGO IN CASA DI JELENA 9 Dicembre 1983

Dr. Mario Botta

D. — Domanda
J. — Jelena


J. — All'inizio quando ho ricevuto questo dono ("locutio interna") la Madonna disse: "Prendete sul serio i messaggi della preghiera, della penitenza e della conversione".
D. — Maria è Madre di Dio, però è una donna che dovremmo sentire più vicina perché, come Lei, siamo creature. Perché spesso non avvertiamo questa vicinanza?
J. — La Madonna dice: "Quando fate il peccato, voi siete come svenuti; avete perso la coscienza e nello stesso tempo voi ricevete una paura davanti a me; quando volete avvicinarvi a me voi portate nell'inconscio quella paura, quello svenimento, praticamente come una mancanza di conoscenza; c'è una reazione di paura che vi allontana da me e voi mi considerate come una persona severa, oppure una persona lontanissima da voi. L'unica possibilità che avete per purificare il cuore è la preghiera; preghiera fino ad arrivare al momento in cui siete totalmente presenti davanti a Dio".
D. — Io sono un po' emozionato e mi sento anche molto indegno di questo, comunque, confidando nella misericordia del Signore, gradirei sapere quanto tempo devo dedicare alla preghiera nella mia vita di marito, di padre, di medico, di chirurgo e di studioso: cioè, in altri termini, se devo sottrarre tempo ai miei doveri di padre di famiglia, di chirurgo, di persona che studia, per darlo alla preghiera?
J. — La Madonna dice questo: "Prega alla mattina quando ti alzi. Poi durante la giornata tu non devi rompere il tuo lavoro, perché anche lavorando tu puoi pregare: senza dire 'Padre Nostro', 'Ave Maria', tu puoi dare, offrire, lodare Dio, ringraziare Dio lavorando. Poi quando ritorni a casa di sera, prega."
D. — Noi siamo tutti peccatori e come peccatori abbiamo bisogno di aumentare la nostra Fede. Sentiamo il dispiacere che molti valori umani e cristiani non siano capiti dalla gente: per esempio che un essere concepito non sia considerato come uomo e si creda possibile poterlo eliminare. Cosa possiamo fare?
J. — La Madonna dice: "E' bene pregare, però bisogna pregare prima di tutto che lo Spirito Santo discenda sugli uomini; quando lo Spirito Santo discende sugli uomini, allora tutto si chiarisce. In questo momento Io chiedo a tutti voi soltanto di portare il messaggio della pace."
D. — Noi siamo venuti qui a Medugorje: è una fortuna; non sappiamo se mai potremo tornare qui; chiediamo la forza per ricordare tutto questo nel futuro!
J. — La Madonna ha detto soltanto questo: "Io vi do la forza di ricordare tutto questo. Però ho bisogno delle vostre preghiere".


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