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mercoledì 31 ottobre 2018

La Gioventù Francescana di Medjugorje ha conquistato il 1° posto del “Framafest”

La Gioventù Francescana di Medjugorje ha conquistato il primo posto nella Ventunesima edizione del “Framafest”

data: 29.10.2018.
Il “Framafest” di quest’anno si è svolto a Sarajevo il 27 ottobre 2018, sul tema: “A lui cantate, a lui inneggiate, meditate tutte le sue meraviglie!” (1 Cr 16, 9). L’edizione del “Framafest” di quest’anno ha radunato circa 1150 membri della Gioventù Francescana, provenienti dalle 43 fraternità locali di Bosnia Erzegovina, ma tra i partecipanti vi erano anche membri di Fraternità della Croazia e dell’Albania.
La Gioventù Francescana di Medjugorje, nel corso del “Framafest” — che è un Festival di musica religiosa — di Sarajevo di quest’anno, ha conquistato due premi: quello per l’esibizione scenica ed il primo posto al “Framafest”. 
Il testo del canto „Bog nas ljubi“ (“Dio ci ama”) è stato scritto da Mario Berišić, membro della Gioventù Francescana, mentre la musica è di fra Zvonimir Pavičić.
I nostri complimenti!!!

Fonte:http://www.medjugorje.hr/it/

martedì 30 ottobre 2018

Chiusa da anni, la Porta Santa, si è improvvisamente spalancata da sola- POMPEI

(ANSA) - POMPEI (NAPOLI), 29 OTT - La Porta Santa della Basilica della Beata Vergine del Rosario di Pompei (Napoli), chiusa da anni, si è improvvisamente spalancata da sola e in molti hanno gridato al miracolo. Il pesante portone era chiuso da tempo e, nonostante gli sforzi, nessuno era riuscito più a riaprirlo, né a sbloccarne la serratura. Oggi pomeriggio, però, in concomitanza con le eccezionali raffiche di vento che hanno flagellato la provincia di Napoli, uno dei due battenti si è aperto.
    I fedeli di Pompei avevano già gridato al miracolo dopo le 'oscillazioni' della corona di pietra nelle mani della statua in cima alla Basilica. I Vigili del fuoco sono dovuti intervenire a più riprese per fissarla al suo gancio. (ANSA).

   

domenica 28 ottobre 2018

Medjugorje- Quando Padre Jozo, fu tortutato dalla polizia.

Quando Padre Jozo,  fu tortutato dalla polizia.


Padre Jozo, proprio in questi giorni di fine agosto di 37 anni fa, veniva torturato, affinché obbligasse i veggenti a ritrattare tutto quanto avevano riferito delle apparizioni della Madonna. Riportiamo il racconto di un testimone: Mladen Bulic, dal libro: “Cari figli, grazie…”, di Don Pietro Zorza:
TESTIMINIANZA DI MLADEN BULIC, UN TESTIMONE EROICO DI MEDJUGORJE
25 AGOSTO 1981
“A metà agosto 1981 ero ricoverato all’ospedale per dei problemi alla gola. Il 25 agosto, per passare un po' il tempo, guardavo dalla finestra dell’ospedale. Ad un certo punto vedo parcheggiare davanti all’ingresso una macchina della milicia dalla quale scesero due poliziotti e fra loro un uomo malridotto che barcollava e perdeva sangue da ogni parte. Feci fatica a riconoscere quel poveretto, ma dopo un po' capii che era il mio parroco di Medjugorje: Fra Jozo. Fui tradito nel riconoscerlo per il fatto che era con abiti civile, mentre ero abituato a vederlo con il suo saio francescano. Così mi affrettai per andargli incontro e lo incrociai lungo le scale. P. Jozo perdeva sangue dalle orecchie, dalla bocca e dal naso e zoppicava non reggendosi in piedi da solo. Lui mi riconobbe e mi fece un sorriso sforzato e vidi che era rimasto senza denti. Mi avvicinai per abbracciarlo, ma un poliziotto mi fermò “Se non ti scansi, pestiamo anche te!” mi disse. Non so cosa sia scattato dentro di me, ma mi venne un coraggio da leone misto a rabbia. “Tu non puoi farmi niente perché non sono un tuo prigioniero, ma un ammalato ricoverato” gli dissi. Lo portarono dal medico e quando uscì, P Jozo mi chiese come andavano le cose a Medjugorje”. Gli risposi che non doveva preoccuparsi perché a Medjugorje andava tutto bene. Intervenne il poliziotto “Non preoccuparsi di niente perché questa notte gli taglieremo la gola”. P. Jozo mi fece cenno con gli occhi di stare tranquillo e così se ne andò. In seguito venni a sapere che 10 giorno dopo quell’incontro, quel povero poliziotto morì d’infarto”.



 Ma chi è Padre Jozo Zovko?

jozo2.jpgVenne nominato parroco di Medjugorje otto mesi prima dell’inizio di tutto…..Otto mesi prima di quell’eterno 24 Giugno 1981.
Era stato mandato via dalla parrocchia di Posuje (Ex Jugoslavia) su pressione del regime comunista titino perché la sua presenza era diventata un importante punto di riferimento per tanti giovani. Per questo era stato relegato nella sperduta e piccola Medjugorje.
Da li…. da quell’insignificante paesino disperso sulle ruvide colline della Bosnia non avrebbe potuto fare più nulla…………
Quando cominciarono le apparizioni per i 6 ragazzi, il sapiente scetticismo proprio non solo dei realisti e dei pragmatici ma anche degli uomini di spirito lo indusse a dubitare…
Perché la Madonna avrebbe dovuto apparire sulla collina sopra la sua parrocchia?Perché la gente preferiva andare su quella collinetta e credere a questa storia piuttosto che in chiesa a pregare?
Cominciò a interrogare i 6 ragazzi pensando potessero essere stati drogati o plagiati dai comunisti per screditare la chiesa.
Per settimane andarono avanti questi interrogatori e più proseguivano e più la pace e la gioia che trasudava dai cuori di questi 6 ragazzini strideva con la preoccupazione e l’incalzante perplessità che si infittiva tra le pieghe del suo spirito.
Tutto questo durò fino a quando il grande fra Jozo, sapendo bene che la preghiera è l’unico mezzo per poter comprendere i misteri più profondi della nostra vita, indisse una veglia di preghiera a Medjugorje affinche si palesasse quale fosse la verità e la volontà di Dio sulla sua parrocchia.
In quella veglia durante la recita del santo rosario fra Jozo va  in estasi e vede anche lui assieme ad altri parrocchiani la Vergine avvicinarsi verso l’altare e pronunciare le stesse parole che il piccolo Jakov (10 anni,il più piccolo dei veggenti) aveva riferito di aver sentito da Lei poco prima : “Recitate il rosario ogni giorno.Pregate insieme”.
Da quel momento ogni dubbio si sciolse nel suo cuore e divenne uno dei più potenti divulgatori dei messaggi di amore di Maria a Medjugorje.
Naturalmente, da allora per lui e per i 6 veggenti iniziò il tempo delle persecuzioni ad opera del regime e non solo….
I  6 ragazzi vennero più volte strappati alle famiglie, minacciati, ricattati, perseguitati e provati con ogni tipo di vessazione.
Ma tutti gli esami medici stabilivano che erano sani di mente ( e nel tempo l’unica cosa che la scienza ha potuto dimostrare è che non mentono….. durante le estasi delle apparizioni il loro cervello è rapito da qualcosa di inspiegabile….) e loro erano disposti a patire qualsiasi vessazione pur di non tradire la loro Regina.
E Lui ? Fra Jozo?   
Con il pretesto di attentato all’ordine dello Stato viene arrestato e condannato a 3 anni di carcere duro, nelle galere Jugoslave: tra le più dure al mondo.
In carcere viene torturato: gli spaccano i denti, lo percuotono, gli infliggono ogni tipo di vessazione .
Di lui dirà la Vergine Maria ad uno dei 6 ragazzini : “Si è comportato santamente perdonando  e pregando per i suoi persecutori”.
Per la sua liberazione gli chiedono soltanto una cosa: che affermi che la storia di Medjugorje è solo una montatura.
Non avverrà mai.
In galera è privato di tutto, anche del breviario, finchè un giorno-neanche lui sa spiegarsi come- si ritrova in tasca il suo rosario.
Per lui è la felicità: “ Proprio quando pensavo di non avere più nulla” ripete a se stesso “ ho ritrovato tutto”.
Ora si sente fortissimo, inespugnabile.
Dal racconto di Mladen Bulic testimone oculare dei fatti : “Dieci giorni dopo il poliziotto che lo aveva picchiato morì d’infarto […] quel poliziotto l’aveva incatenato con dei ferri, gli aveva messo dei pesi sulle braccia e sulle gambe per farlo soffrire. Ma quando, al mattino, tornarono per prenderlo lo trovarono libero dalle catene, e la sua cella, priva di lampadina, era illuminata.”
Negli stessi giorni vicino Medjugorje lo vedono partecipare a una processione religiosa in onore della Vergine Maria, ma lui……. in quel momento…………. si trovava nel carcere di Foca…………….
In prigione poi, la condanna venne aggravata quando seppero che padre Jozo in carcere aveva battezzato un musulmano che, dopo averlo conosciuto……….. si era convertito al cattolicesimo.
Il carcere duro per lui si ridusse a 18 mesi dal 22 Ottobre 1981e terminò anche grazie al settimanale italiano “Il Sabato” che dopo la sua condanna lanciò una campagna pubblica di solidarietà con migliaia di cartoline di protesta che arrivarono a Belgrado.
Dopo la guerra di Bosnia si è occupato di creare centri di accoglienza per  più di 6000 bimbi orfani di guerra.Di lui, oltre alla potenza di spirito che trasuda dalla sua sconfinata umiltà sono noti i carismi di guarigione, di benedizione e di lettura dei cuori.
Sono innumerevoli i casi di persone affette da malattie inguaribili come la distrofia muscolare o la sclerosi multipla che il Signore, dopo la preghiera di padre Jozo, ha fatto  alzare dalla sedia o guarire da malattie incurabili.
Il Signore ha voluto dotarlo di questo carisma, come a Padre Pio, soprattutto perché ha il merito di aver pagato e sofferto nella sua carne.
La sua preghiera è degna di essere esaudita perché nasce da un dolore che lui per primo ha subito ingiustamente, ha accettato ed ha offerto per amore di quanti glielo procuravano.
A qualcuno che una volta azzardò una domanda sui suoi mesi di prigionia e su quei carnefici la sua umiltà lo copri con le vesti del silenzio  ma il suo volto d’improvviso si fece  triste come a celare una sofferenza grande….. ormai coperta dal perdono.

Per quanto mi riguarda ho avuto esperienze spirituali straordinarie con padre Jozo tra le più belle della mia vita.
Quanto è difficile trovare un uomo vero, qualcuno che a immagine di Cristo sia disposto a soffrire sulla sua pelle per amore…. Perché perdendo la sua vita…… gli altri la possano trovare.
Quanto ho sete di  uomini santi come padre Jozo, che mi insegnino attraverso il loro esempio a realizzare l’unica vera vocazione per cui esisto al mondo: l’Amore.

giovedì 25 ottobre 2018

Messaggio della Regina della Pace del 25 ottobre 2018 - Medjugorje

Cari figli! Voi avete la grande grazia di essere chiamati ad una nuova vita attraverso i messaggi che io vi do. Figlioli, questo è tempo di grazia, il tempo e la chiamata alla conversione per voi e per le generazioni future. Perciò vi invito, figlioli, pregate di più e aprite il vostro cuore a mio Figlio Gesù. Io sono con voi, vi amo tutti e vi benedico con la mia benedizione materna. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

lunedì 22 ottobre 2018

8 suggerimenti di San Giovanni Paolo II sulla preghiera


Se volete avvicinarvi a Dio, seguite i consigli del Pontefice polacco

Anche se il nostro cuore è fatto per la preghiera, è una vera arte che richiede pratica e pazienza. La buona notizia è che i santi ci sono passati prima di noi e hanno imparato come pregare tra tante prove e tribolazioni. La loro saggezza spirituale è incalcolabile e può aiutarci nel nostro viaggio spirituale, offrendoci incoraggiamento nella lotta quotidiana della preghiera.
San Giovanni Paolo II era un maestro di preghiera. Pregava per molte ore al giorno, intercedendo per il mondo e rendendo sempre più stretto il suo rapporto con Dio. È questo che lo ha sostenuto quando era giovane nella Polonia occupata dai nazisti, ed è rimasto l’aspetto centrale della sua vita quando è diventato Papa.
Ha scritto molto sulla preghiera, offrendo spesso suggerimenti pratici ai giovani. Ecco otto di questi suggerimenti che affrontano varie difficoltà nella preghiera e danno speranza all’anima tentata di abbandonarla:
Ricordate che non siete mai soli; Cristo è con voi lungo il cammino quotidiano della vostra vita! Vi ha chiamato e vi ha scelto per vivere nella libertà dei figli di Dio. Rivolgetevi a Lui nella preghiera e nell’amore. Chiedetegli di infondervi il coraggio e la forza di vivere sempre questa libertà. Camminate con Lui che è la via, la verità e la vita!”
“Il Rosario è la mia preghiera prediletta. Preghiera meravigliosa! Meravigliosa nella sua semplicità e nella sua profondità. In questa preghiera ripetiamo molte volte le parole che la Vergine Maria udì dall’Arcangelo e dalla sua parente Elisabetta”.
“La preghiera, l’intimo dialogo con Colui che vi chiama ad essere suoi discepoli, dev’essere al primo posto. Siate generosi nella vostra vita attiva… e siate profondamente immersi nella contemplazione del mistero di Dio. Fate dell’Eucaristia il cuore della vostra giornata”.
“La preghiera unita al sacrificio costituisce la forza più potente della storia umana”.
“Se volete davvero seguire Cristo, se volete che il vostro amore per lui cresca e sia duraturo, allora dovete essere fedeli nella preghiera. È la chiave della vitalità della vostra vita in Cristo. Senza preghiera, la vostra fede e il vostro amore moriranno. Se siete costanti nella preghiera quotidiana e nella celebrazione della Messa domenicale, il vostro amore per Gesù aumenterà, e il vostro cuore conoscerà gioia e pace profonde, come il mondo non potrebbe mai darvi”.
“Come pregava Gesù?… Sappiamo che la sua preghiera è caratterizzata da uno spirito di gioia e di lode”.
“Quando è difficile… pregare, la cosa più importante è non smettere di pregare, non rinunciare allo sforzo. In quei momenti volgetevi alla Bibbia e alla liturgia della Chiesa. Meditate sulla vita e sugli insegnamenti di Gesù come registrati nei Vangeli. Ponderate la saggezza e il consiglio degli apostoli e i messaggi esigenti dei profeti. Cercate di fare vostre le splendide preghiere dei Salmi”.
“Quando pregate, dovete capire che la preghiera non è semplicemente chiedere qualcosa a Dio o cercare un aiuto speciale, anche se le preghiere di richiesta sono veri modi di pregare. La preghiera dovrebbe anche essere caratterizzata dal ringraziamento e dalla lode, dall’adorazione e dall’ascolto attento, chiedendo il perdono di Dio. Se seguite il consiglio di Gesù e pregate costantemente Dio, allora imparerete a pregare bene. Dio stesso ve lo insegnerà”.

domenica 21 ottobre 2018

NOTIZIE DI SUOR EMMANUEL DA MEDJUGORJE DEL MESE DI OTTOBRE 2018

NOTIZIE DI SUOR EMMANUEL DA MEDJUGORJE DEL MESE DI OTTOBRE 2018
© Enfants de Medjugorje 2018
Questo testo può essere divulgato a due condizioni: 1) non cambiare alcuna parola del testo, 2) citare l'origine "Enfants de Medjugorje" assieme al nostro sito in francese
www.enfantsdemedjugorje.fr
E-mail : gospa.italia@gmail.com
Medjugorje, ottobre 2018

Cari figli di Medjugorje, siano lodati Gesù e Maria!

1-Il 2 ottobre 2018, Mirjana ha ricevuto la sua mensile apparizione alla Croce blu, circondata da una grande folla. Dopo l'apparizione, ha trasmesso il seguente messaggio:

"Cari figli, vi invito ad essere coraggiosi e a non desistere, perché anche il più piccolo bene, il più piccolo segno d'amore vince il male sempre più visibile. Figli miei, ascoltatemi affinché il bene prenda il sopravvento, affinché possiate conoscere l'amore di mio Figlio. Quella è la felicità più grande: le braccia di mio Figlio che abbracciano. Lui che ama l'anima, lui che si è dato per voi e sempre di nuovo si dà nell'Eucaristia, lui che ha parole di vita eterna. Conoscere il suo amore, seguire le sue orme significa avere la ricchezza della spiritualità. Quella è una ricchezza che dà buoni sentimenti e vede amore e bontà ovunque. Apostoli del mio amore, figli miei, voi siate come raggi di sole che, col calore dell'amore di mio Figlio, riscaldano tutti attorno a loro. Figli miei, al mondo servono apostoli d'amore, al mondo servono molte preghiere: ma preghiere dette col cuore e con l'anima, e non solo pronunciate con le labbra. Figli miei, tendete alla santità, ma nell'umiltà. Nell'umiltà che permette a mio Figlio di fare attraverso di voi ciò che lui desidera. Figli miei, le vostre preghiere, le vostre parole, pensieri ed opere, tutto questo vi apre o vi chiude le porte del Regno dei Cieli. Mio Figlio vi ha mostrato la via e vi ha dato la speranza, ed io vi consolo e vi incoraggio. Perché, figli miei, io ho conosciuto il dolore, ma ho avuto fede e speranza. Ora ho il premio della vita nel Regno di mio Figlio. Perciò ascoltatemi, abbiate coraggio, non desistete! Vi ringrazio!"

Visionate l'apparizione sul sito: https://www.youtube.com/watch?v=AbKN_gHzMFo
2. Parliamo molto del male nel mondo ed anche nella Chiesa (vedi PS2). Parliamo, e spesso non sappiamo come fermarlo perché ci sentiamo troppo piccoli davanti all'immenso Golia. A Fatima, la nostra Madre Celeste ci ha donato non solo una profezia ma anche un potente suggerimento per abbattere il male, in particolare la Consacrazione al suo Cuore Immacolato. Oggi, il tipo di persone che è più in pericolo e più minacciato sono i nostri figli. Ma, con la Consacrazione, abbiamo un'arma molto efficace per proteggerli. Di cosa si tratta esattamente? Forse lo sappiamo già, che attraverso la Consacrazione, diamo totalmente noi stessi a Maria Santissima, per sempre e senza riserve, così da appartenere a lei. Così lei ci guiderà a Gesù.
Ma c'è anche un altro aspetto della Consacrazione che spesso dimentichiamo, anche se è l'aspetto più bello di essa.
Possiamo paragonare la Consacrazione con il cordone ombelicale di bambini non nati. I bambini, mentre sono nell'utero, ricevono tutto dalle loro madri in modo da vivere e crescere. La medesima realtà avviene nella vita spirituale quando ci consacriamo: Maria Santissima ci dona, quando ci consacriamo a lei, tutto quanto ci serve per la nostra crescita spirituale, siamo quindi in una reale comunione di vita e d'amore con lei. Ma perché ciò avvenga ed avvenga nel modo migliore, dobbiamo accettare di essere totalmente dipendenti da lei. Questa è la chiave che le permette di darci il suo Cuore. Allora, il male non può più toccarci. Quando facciamo esperienza di questa realtà e la insegniamo ai nostri figli, soprattutto con il nostro esempio, non temiamo più per loro. Ricordiamoci che a Fatima, La Madonna stessa ha promesso: "Alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà". Possiamo già sperimentare questo trionfo nelle nostre vite, consacrandoci a lei, diventando totalmente dipendenti da lei. In altre parole, più apparteniamo a lei, e più lei ci appartiene. Diventiamo la sua presenza vivente nel mondo, il suo cuore esteso.
Recentemente, una famiglia mi ha chiesto di scrivere una preghiera di Consacrazione per una neonata bambina che stava per essere battezzata. Penso che sarebbe bello pubblicarla qui. Per tutti i genitori che non hanno ancora consacrato i loro figli, questo testo potrebbe essere un esempio da seguire. Ovviamente, ogni famiglia può aggiustarla come meglio crede. (vedi PS per un'altra formula)
3. Consacrazione di una bimba al Cuore Immacolato di Maria
- "Maria Santissima, eccoci oggi per presentare a te la nostra Veronica, questa bellissima creatura che il Creatore ci ha dato e affidato come figlia. Dal grembo, tu eri già con lei! Tu sai quante volte abbiamo gridato verso di te per portarla in buona salute fino al termine della gravidanza. Ci hai concesso questa vittoria, adesso lei è viva! Ti ringraziamo dal più profondo del nostro cuore per aver fatto questo miracolo!
- Adesso, carissima Mamma Celeste, posa il tuo sguardo sulla tua piccola figlia che ti portiamo con tanta gratitudine! È già tutta tua, ma oggi vogliamo consacrarla al tuo Cuore Immacolato in modo particolare, affinché lei possa somigliare a te in tutto il suo essere.
- Madre Santa, ti preghiamo di toccare i suoi occhi, affinché possano riconoscere Gesù negli altri e meravigliarsi, le sue orecchie affinché possano ascoltare la voce del Pastore e seguirlo, le sue mani affinché possano accarezzare i cuori disperati, fare del bene e compiere opere di carità; tocca i suoi piedi affinché possano portarla là dove Dio la chiama; tocca il suo capo affinché i suoi pensieri siano sempre graditi a Gesù; tocca il suo corpo intero, affinché sia sempre il tempio dello Spirito Santo, puro e bello; tocca la sua anima affinché sia sempre un tabernacolo del Dio vivo; tocca il suo cuore affinché sia sempre più traboccante dello Spirito d'amore per poter consolare, illuminare e dare speranza a questo mondo così bisognoso d'amore!
- Teresina del Bambin Gesù diceva: "Il tesoro della madre appartiene al figlio". Ti preghiamo dunque che Veronica possa gioire di tutte le tue virtù, specialmente quelle di umiltà, purezza di cuore e misericordia. Che noi, i suoi genitori, possiamo aiutarla col nostro esempio.
- Vergine Immacolata, tienila sempre nel tuo abbraccio, stretta al tuo Cuore tenero, avvolta dal tuo manto materno, affinché sia protetta da ogni male e da tutte le trappole del nemico.
Avvocata nostra, allontana da lei le paure e le angosce che vengono dal maligno! Tu che sei la
Regina degli angeli, circondala e avvolgila di legioni di angeli, e aiutala a seguire le loro ispirazioni per poter camminare sempre sul bel cammino di santità che Dio ha preparato per lei! Ti chiediamo di farla santa! Ti preghiamo con una fiducia cieca di aiutarla a realizzare pienamente, nella pace il bel progetto che Dio ha concepito per lei nella sua follia d'amore quando l'ha creata. Che lei diventi la Sua consolazione!
- Madre carissima,
causa della nostra gioia, ti consacriamo Veronica e ti ringraziamo in anticipo per il modo in cui tu la porterai a Gesù, giorno per giorno, fino al momento benedetto quando sarà degna di entrare nella felicità eterna, mano nella mano con te!
(Poi potrebbe seguire il canto del Magnificat)
4. A settembre, sono stata a Castellanza per un intervento all'anca destra, perché non potevo più camminare. Adesso sono quasi pronta a fare la capra sulle sante montagne di Medjugorje!! All'inizio di dicembre, ritornerò in Italia per il controllo. Dunque ho pensato di tenere uno o due incontri a Milano. Vi terrò aggiornata sui dettagli prossimamente.
5. La mia prossima Diretta (in francese) sul messaggio del 2 avverrà il 3 novembre alle 21.00. Quella del 3 ottobre è ritrasmessa su:
http://www.enfantsdemedjugorje.fr/medjugorje-direct-du-3-o…/
Carissima Gospa, grazie a Dio che si sei! Non siamo orfani! Vogliamo seguire le tue istruzioni ed essere veramente consacrati al tuo Meraviglioso Cuore! Certo, e difficile entrare nella dipendenza totale con te, ci vuole una sorte di morte del nostro "ego", ma vogliano fissare gli occhi del nostro cuore sull'eternità e cominciare ad accumulare tesori per il Cielo, tesori che non periscono come quelli della terra!
Suor Emmanuel +
(Tradotto dal francese)
PS1: Madre di Dio e Madre nostra, io consacro me stesso con tutto ciò che sono e che possiedo, e la mia famiglia, con tutti i miei cari, al tuo Cuore Immacolato. Prendici sotto la tua materna protezione, aiutaci a vincere le tentazioni che ci sollecitano al male, ed a conservare l'armonia tra tutti noi. Il tuo Cuore Immacolato sia il nostro rifugio ed il cammino che ci conduce a Dio. Insegnaci a pregare ed a sacrificarci, per amore di Gesù, per la conversione dei peccatori ed in riparazione dei peccati commessi contro il tuo Cuore Immacolato. Per tua intercessione, ed in unione con il Cuore del tuo Divin Figlio, ottienimi la Grazia di mantenere la mia famiglia sempre unita nell'amore. Amen!
PS2. Giovedì 11 ottobre, Ivan ha condiviso con i sacerdoti presenti all'apparizione nella sua capella, che la Madonna era preoccupata. Come madre nostra, si può indovinare il dolore che prova davanti agli scandali che avvengono nel seno della Chiesa, e che coinvolgono tante vittime innocenti. Per questo, rispondiamo all'appello del papa di pregare il rosario durante tutto il mese di ottobre, e alla fine di ogni messa la preghiera a San Michele Arcangelo e la preghiera alla Madonna per ottenere la sua protezione. Ma questa iniziativa è cosi bella che la vogliamo prendere per sempre, non solo per ottobre. Perché il male lavora tutto l'anno e non va in ferie!
San Michele Arcangelo difendici nella lotta, sii il nostro aiuto contro la malvagità e le insidie del Demonio. Supplichevoli preghiamo che Dio lo domini e tu, Principe della Milizia Celeste, con il potere che ti viene da Dio, incatena nell'Inferno Satana e gli altri spiriti maligni che si aggirano per il mondo per perdere le anime. Amen!
Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio, non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta!
PS3. Il 19 ottobre, Ivan ha ricevuto questo messaggio durante l'apparizione sul Podbrdo: Cari figli, anche oggi, in modo speciale, desidero chiamarvi ad accettare con amore la volontà di Dio. Specialmente vi chiedo di pregare per gli ammalati affinché possano accettare la loro croce e che Dio possa essere glorificato attraverso di loro. La Madre prega per tutti voi, cari figli, e presenta ognuno di voi a suo Figlio. Grazie per aver risposto anche stasera alla mia chiamata."
PS4. Bellissima notizia: Il governo dell'Ungheria ha proibito l'insegnamento della teoria del gender nelle università del Paese! Da oggi questa disciplina non é più insegnata in Ungheria. Il Primo Ministro, Viktor Orban, ha avuto il coraggio di contrastare la "follia del gender", le cui conseguenze stanno rovinando numerosi bambini e giovani in diversi Paesi occidentali. Adesso preghiamo per tutti coloro che si decidono per Gesù nonostante la persecuzione che attende coloro che difendono la verità!
Vedi: https://www.dw.com/…/hungarys-university-ban-on-…/a-45944422
Diversi anni fa anche il governo norvegese ha deciso di cancellare i finanziamenti pubblici a favore dell'Istituto Norvegese per gli studi sul gender presso l'Università di Oslo avendone constatato l'infondatezza sul piano scientifico. A tal proposito, vi consiglio la visione di un documentario (in italiano) realizzato da un noto attore e regista norvegese doppiato in diverse lingue: http://www.generazionefamiglia.it/il-paradosso-norvegese/
Paradosso e Identità di Genere in Norvegia di Harald Eia ITA
PS5. Fate dei regali che elevino l'anima!
- Il nuovo libro di Suor Emmanuel: "Il Rosario, un viaggio che ti cambia la vita" edito da Lumen Cordium, al prezzo di € 8,50. Per info contattare: info@lumencordium.com o tel. 335 5600967.
- Il libro di Suor Emmanuel: "Scandalosa misericordia" (329 pagine) Prefazione di Saverio Gaeta, edito da Lumen Cordium al prezzo di € 12 e in versione digitale (e-book: € 6,98). Per info contattare: info@lumencordium.com o tel. 335 5600967.
-Il libro di Suor Emmanuel "Potenza sconosciuta del digiuno" Guarigione, liberazione, gioia." edito da Amen Edizioni, prefazione di Don Amorth al prezzo di € 7,00. Per info contattare: 338 41 65 475, www.edizioniamen.it
- ordini@edizioniamen.it)
-Il libro di Suor Emmanuel "La pace avrà l'ultima parola" edito da Sugarco è disponibile presso le librerie religiose al prezzo di €14,80.
NB: Tutti i libri sono disponibile presso le librerie in Italia e su Amazon.

PS6. Seguite il programma della sera della parrocchia! Ciccate su www.centremedjugorje.org

PS7. La Madonna ama le vostre lettere! Date gioia al suo Cuore, scrivetele a "Reine de la Paix", BP2157, F- 06103 Nizza cedex, Francia. La vostra lettera verrà data ad un veggente, e Maria risponderà nella preghiera.
PS8. Le nostre prossime missioni, per i quali abbiamo bisogno delle vostre intercessioni: In Argentina e in Uruguay in novembre, la Spagna in dicembre, e se Dio vuole Dubai l'anno prossimo
PS9. Appello alle famiglie:Vi capita di ascoltare delle parole spiritualmente 'spiritose' dei bambini? Non le lasciate perdere per favore! Inviatele a gospa.fr@gmail.com , le pubblicheremo.
PS10. Audio CD che ci aiutano a rimanere con Gesù e Maria in mezzo delle onde di questo mondo! (€6,00)
MARIANI 19534 La consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, 10076 Ascoltate i miei messaggi, 13930 Cosa dice Maria sulla sofferenza, 19509 Parola della Madonna sulla famiglia, 12616 Liberazioni e guarigioni per mezzo del digiuno, 19528 Le 24 ore della Gospa,
ROSARI 19515 Il miracolo del Rosario, misteri gaudiosi, 19516 I misteri della luce, 19518 I misteri dolorosi, 19519 Misteri gloriosi, 19529 Misteri della Compassione,19530 Misteri della Misericordia, 03014 Rosario completo (MP3)
PREGHIERA 01002 La Divina Misericordia Coroncina rivelata a Suor Faustina, 13915 La gioia effetto della fiducia in Dio, 13916 Tristezza, sconforto, stress? Benedite! 19145 Adorazione, l'abbraccio di Dio, 19014 Pregare con il cuore, 19015 La preghiera che ottiene tutto, 18146 Vogliate bene ai sacerdoti,
TESTIMONIANZE 03064 (MP3 euro 9,00) La storia del villaggio di Medjugorje. 12617 Dal terrore alla gioia, 15775 Testimonianza di Draga Ivankovic, 03030 Maryam, la piccola araba, la fanciulla profeta (MP3), Maryam, la piccola araba (CD prima parte), 13925 Maryam, la fanciulla profeta dei nostri giorni (CD seconda parte),
FAMIGLIA 16556 Famiglia non ti lasciare distruggere, 16585 Prepararsi ad un matrimonio di "successo" (di Padre Tim Deeter presentato da suor Emmanuel), 16584 Una famiglia per guarire "dentro" (di Pascal Maillard),
MORTE 12618 Il sorprendente segreto delle anime del purgatorio, 13288 Quando la morte ci separa da quelli che amiamo, 13289 Quando l amore passa attraverso la morte, 13911 Consacra la tua morte, 19531 Perché avere paura?
SPIRITUALITA 01001 Bambino Gesù, mio Dio, mio bambino, 13291 Gli angeli, realtà e supporto, 13292 Shalom, pace, 13914 I segni, conferma ed avvertimenti, 13917 Marylin Monroe o Santa Teresina, 13918 LUI ha vinto la nostra angoscia, 13926 Superare le prove alla scuola di San Giuseppe, 18522 La confessione: riconciliazione con se stessi, con il prossimo e con Dio (coppia di CD), 18527 La più bella Messa della mia vita, 12203 Reiki, una trappola! CD La Pace (9 capitoli scelti dal libro "La pace avrà l'ultima parola")
DVD: 046 Dall'angoscia alla gioia (testimonianza di suor Emmanuel) €12,00.
Questi prodotti possono essere acquistati nelle librerie cattoliche oppure ordinati alla coop. VOCEPIU /ODOS, Corso Manusardi 5, 20136 Milano, tel 02/58301229, vocepiu@odos-servizi.it
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sabato 20 ottobre 2018

Intervista a Sua Santità fatta nel 2013 e pubblica nel 2018, perchè dopo 5 anni?

SrTeresa Benedetta:
Carissimi amici, senza dubbio avrete sentito parlare del libro/intervista a Sua Santità Papa Francesco, appena messo in circolazione: (https://medjugorjetuttiigiorni.blogspot.com/2018/10/papa-francesco-dio-fa-miracoli.html?fbclid=IwAR2ykNBzMg2pq176hymRJWCklqhUfUqprbAVdGaVKeSAXxqYcsN2pi4MsNw) Faccio presente che l'intervista risale al periodo "vicino al Natale 2013". Senza voler mettere in dubbio la credibilità di un autore che pubblica nel 2018,quindi 5 anni dopo e che soprattutto non tiene conto della nomina di Mons. Henryk Hoser, Visitatore Apostolico della Santa Sede da parte dello stesso Papa Francesco...reputo dis-onesto, sia dal punto di vista intellettuale che dal punto di vista umano, l'agire di quei giornalisti che spacciano veleno su Medjugorje, come se si trattasse di un'intervista appena fatta. Con il risultato di gettare discredito su Sua Santità, che avrebbe un modo di fare quasi "schizofrenico" e di allontanare dalla possibilità di conversione e di rigenerazione i pellegrini che vorrebbero recarsi in un luogo dove le grazie scorrono come fiumi in piena. Ognuno risponderà delle proprie azioni... ma una Parola di Dio mi viene in mente, pensando a chi cerca di manipolare le coscienze: "Se non vi convertirete, certamente perirete". Così come le parole dell'ultimo messaggio della Madonna: "Io vi invito:Non è tardi, decidetevi per la santità e per la vita con Dio nella grazia e nella pace!". Santa notte. Vi pregherei di diffondere questo messaggio, scusandomi anticipatamente per gli errori che possono essere contenuti in qualcosa che è scritto di getto.

venerdì 19 ottobre 2018

Messaggio straordinario del 19 ottobre 2018- MEDJUGORJE

Carissimi, ecco quanto Ivan ha comunicato circa l’apparizione da lui avuta stasera, venerdì 19 ottobre 2018, sul Podbrdo alle ore 21:00:«Come ogni giorno, dopo l’incontro con la Madonna, vorrei avvicinare a tutti voi e descrivere un po’ l’incontro di stasera. Anche oggi la Madonna è venuta a noi gioiosa e felice e, all’inizio, ci ha salutato tutti col suo materno saluto: “Sia lodato Gesù, cari figli miei!”. Poi ha pregato per un periodo di tempo qui su tutti noi con le mani distese. Ha pregato in particolare su voi malati presenti. Poi la Madonna si è brevemente rivolta a tutti noi, dicendo:“Cari figli, anche oggi in modo particolare desidero invitarvi ad accettare con amore la volontà di Dio. Vi invito in particolare a pregare per i malati, affinché accettino la loro croce e la volontà di Dio di glorificarsi attraverso di loro. La Madre prega per tutti voi, cari figli, e vi presenta tutti presso suo Figlio. Grazie per aver anche oggi risposto alla mia chiamata”. Poi la Madonna ci ha benedetto tutti con la sua benedizione materna ed ha benedetto tutto quello che avete portato perché venisse benedetto. Poi ho raccomandato tutti voi: le vostre necessità, le vostre intenzioni, le vostre famiglie ed in particolare i malati. Poi la Madonna ha continuato a pregare per un periodo di tempo qui su tutti noi, e in questa preghiera se n’è andata, nel segno della luce e della croce, col saluto: “Andate in pace, cari figli miei!”».

giovedì 18 ottobre 2018

Papa Francesco:" Dio fa miracoli a Medjugorje, c'è la grazia. Non si può negare."






La fede mariana del Papa: a Medjugorje c'è la grazia ma...


Il libro “È mia madreˮ, dialogo di Francesco con Awi Mello. Sulle apparizioni in Erzegovina: c’è gente che si converte, però manca il discernimento. La proposta di «santuarizzare» le parrocchie
Marco Roncalli

Roma Pubblicato il 17/10/2018

Nel 2007 padre Alexandre Awi Mello - brasiliano, mariologo, studi di teologia all’Università Cattolica di Santiago del Cile e alla Philosophisch-Teologische Hochschule di Vallendar in Germania, dottorato in mariologia presso l’International Marian Research Institute dell’Università di Dayton in Ohio, negli Usa - è stato uno dei due segretari della Commissione di redazione della V Conferenza generale dell’episcopato latinoamericano e dei Caraibi svoltasi presso il santuario mariano di Aparecida. E per questo sacerdote, membro del Movimento apostolico di Schoenstatt, questa si è rivelata la prima occasione per collaborare «gomito a gomito» - cogliendone la sensibilità mariana - con il cardinale Jorge Mario Bergoglio allora presidente di quella commissione.  

La seconda occasione si è ripresentata sei anni dopo, quando l’arcivescovo di Buenos Aires - neoeletto Papa Francesco - gli ha chiesto di essere suo segretario e traduttore durante la visita in Brasile per la Giornata Mondiale della Gioventù. Da qui una conoscenza - che è un po’ alla base di questo libro – in cui padre Alexandre (dal 31 maggio 2017 segretario del nuovo Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita), prova a scandagliare, a partire da due ore di conversazione con il pontefice - poco dopo il Natale 2013, nel suo appartamentino a Santa Marta dove le immagini mariane non mancano (quella della Tenerezza, quella di Luján, di Schoenstatt, dei Miracoli di Santa Fe …), il suo rapporto con Maria, palesato già all’indomani dell’elezione, di prima mattina, con l’affidamento alla Vergine del pontificato nella basilica di S. Maria Maggiore (tra i pochi luoghi romani davvero familiari a Bergoglio).  
  
Come osserva subito nella prefazione a “È mia madreˮ – sottotitolo “Incontri con Maria”, edizioni Città Nuova, in libreria dal 18 ottobre 2018 - il teologo argentino Carlos María Galli (autore di “Cristo, Maria, la Chiesa e i popoli. La mariologia di papa Francescoˮ uscito con la Lev l’anno scorso), «padre Awi durante il dialogo, ha avuto la conferma di ciò che già aveva intuito: per Francesco la cosa più importante è la fede mariana del “santo popolo fedele di Dio”, che ci insegna ad amare Maria oltre la riflessione teologica. In quanto figlio e membro, come qualsiasi altro, del Popolo di Dio, Bergoglio – Francesco – partecipa del sensus fidei fidelium e si identifica con la profonda pietà mariana del popolo cristiano».  
  
Ciò detto ecco l’autore a colloquio con il Pontefice sulle origini e l’evoluzione della sua relazione con Maria, ecco domande e risposte corredate da ampie glosse. In ogni caso il discorso restituisce subito un clima lontano nel tempo. Quello di una pietà respirata in famiglia, dai genitori, dalla nonna, poi in una scuola salesiana alle porte di Buenos Aires dove Jorge entrò dodicenne: «Da lì, la mia devozione a Maria Ausiliatrice», afferma riconoscente anche verso don Enrique Pozzoli, il salesiano della comunità di Almagro che lo battezzò e ne irrobustì l’attaccamento all’Ausiliatrice, visitata spesso nella basilica dedicatale nella capitale argentina, luogo del suo battesimo, là dove Bergoglio si rifugiava da giovane (assistendo al prendere corpo della sua vocazione sino alla risposta definitiva a diciannove anni: «Fu lì che la definii: Basta, adesso sì! E fu così che decisi di entrare a far parte dei Gesuiti»), ma anche da vescovo di Buenos Aires («Ogni volta che c’era un problema, andavo lì…», «I sacerdoti del santuario dicevano: “Ecco il vescovo, dev’essere successo qualcosa di grosso!”»).  
  
Ma con il volto dell’Ausiliatrice cui ogni 24 maggio, nella sua festa, Bergoglio recava fiori («Fu così che la Vergine entrò sempre di più nel mio cuore») ecco tanti altri volti dell’unica Madre di Dio. Quello della Madonna della Mercede (conosciuta la prima volta su una medaglietta regalatagli da una suora catechista, María Loreto Tortolo). Quello della Beata Vergine del Rosario di Pompei, meta di tanti suoi pellegrinaggi a Buenos Aires (dove è pure venerata in un famoso santuario retto dai cappuccini). Quello della Vergine Maria che scioglie i nodi, che a dispetto della vulgata, Papa Francesco fa sapere di non aver mai visto ad Augusta, in Baviera dove sorge il santuario, ma di aver scoperto con piacere sulla riproduzione di un biglietto di Natale («Mi piacque l’immagine, mi piacque il fatto che Lei, portando Cristo, sciolga i nodi. Oggi ci sono così tanti razionalisti…»). Quello di Nostra Signora di Guadalupe. Quello, soprattutto, di Nostra Signora di Luján e dell’ Immacolata Concezione di Aparecida. Ed altri ancora.  
  
Volti che segnano santuari forse non sempre sufficientemente valorizzati da chierici e teologi, che meritano una pastorale specifica per quei pellegrini che li raggiungono qualche volta all’anno, cogliendo l’occasione per confessarsi, ricevere i sacramenti e pregare con devozione. Ed è in questi collegamenti, dai risvolti tutti pastorali, che nella conversazione con padre Alexander, Papa Francesco espone le sue tesi – non però sconosciute - sulla necessità di «santuarizzare le parrocchie» (tenendo le porte aperte tutto il giorno), come pure di «santuarizzare la città» (applicando a tutta l’azione ecclesiale la chiave missionaria). Tutta pastorale è poi, nel colloquio, l’insistenza sul significato del pellegrinaggio, additato ad esempio nelle esperienze vissute dal cardinal Bergoglio alla guida dei pellegrini della sua arcidiocesi al santuario nazionale di Luján: pellegrini che a loro volta a lui hanno insegnato a valorizzare la spiritualità popolare persino negli ex voto, nelle candele, nelle novene, in tante dimostrazioni di affetto («Lì ho scoperto Luján, lì ho scoperto la Madonna», afferma Papa Francesco). 
  
Non è tutto. L’autore, mariologo, ponendo le domande, recuperando altri interventi mariani e non solo del Pontefice, commentandoli, offrendo approfondimenti puntuali, mette a tema la questione della pietà popolare ancorata ad una riflessione teologica su Maria: tanto più importante quanto più radicata nella vita della Chiesa. E ci mostra come, proprio nel suo «sentire con la Chiesa», Bergoglio viva la fede mariana dall’interno. Per concludere che i suoi incontri con Maria non sono poi così diversi da quelli del popolo dei fedeli in generale o di semplici cristiani che, come lui, la chiamano «Madre» e le si rivolgono (non solo nei santuari a lei dedicati), pregandola, offrendole lacrime, gioie, provando attaccamento, detto altrimenti amore (perché «se si vuol sapere chi è Maria, si chiede ai teologi; se si vuol sapere come la si ama, bisogna chiederlo al popolo»).  
  
Insomma, afferma padre Alexander «Come membro di quel popolo di Dio, Bergoglio partecipa del sensus fidelium (senso della fede dei fedeli) e si identifica con la fede mariana del popolo cristiano». Una fede dove conta molto, come fatto e come metafora, lo sguardo. E non vi è dubbio che Bergoglio, attento a questa pietà popolare, da sempre è stato colpito non solo dallo sguardo dei figli verso Maria, ma pure ha saputo vedere quello di Maria verso i suoi figli. Così anche in queste pagine finisce per invitarci a guardare la Madre e ad affidarsi al suo sguardo. Non è un caso se, nel 2016, in un discorso ai vescovi durante la visita in Messico, Francesco faceva riferimento allo scambio di sguardi tra il popolo e la Morenita, confessando - ci ricorda l’autore di questo libro - di «aver riflettuto sul mistero di quello sguardo, di averla voluta fissare ed essere a sua volta raggiunto dai suoi occhi». E non a caso nell’“Evangelii Gaudiumˮ leggiamo che «è lì, nei santuari, dove si può osservare come Maria riunisce attorno a sé i figli che con tante fatiche vengono come pellegrini per vederla e lasciarsi guidare da lei. Già, nel 1999, in un’omelia a giovani pellegrini che avevano raggiunto Luján, Bergoglio evidenziava la necessità per loro di ricevere lo sguardo della Madre.  
  
Non solo. «Lo sguardo della Vergine ci insegna a guardare proprio coloro che guardiamo di meno e che hanno più bisogno: gli abbandonati, quelli che sono soli, i malati, quelli che non hanno di che vivere, i bambini di strada, quelli che non conoscono Gesù, quelli che non conoscono la tenerezza della Vergine, i giovani che stanno male». Così Francesco. Così il Papa che prega scorrendo la sua coroncina («Una cosa che mi rende forte tutti i giorni è pregare il Rosario alla Madonna»), che tiene sul petto una reliquia singolare («Luján è arrivata perfino a questo punto: tengo qui il panno con cui hanno pulito la statua»).  
  
Certo, più ci si inoltra nella lettura, più il volume palesa una valenza catechetica, forse facendo leva più sul cuore che la ragione. E tuttavia, soprattutto per capire il senso di alcune dichiarazioni del Pontefice, ecco l’utilità del corredo strumentale dell’autore pronto a situarle nel loro contesto teologico e storico, a cogliere nuances ed offrire postille interessanti. E i miracoli operati per intercessione di Maria ? Qui, in ogni caso, conta molto poter leggere frasi di Francesco relative ad esperienze personali, dove il primo tipo di miracolo evidenziato è quello spirituale, cioè le conversioni: «Lei scuote le coscienze» – spiega il Papa - «Occhio! In senso buono, però, cioè è la madre che ti sistema le cose». Ma come immagina questa madre Bergoglio? «La Vergine era una donna povera, viveva del lavoro di suo marito e del suo, perché sicuramente sapeva tessere e cucire. Non me la immagino come una donna ricca del paese», risponde. Forse ancor più convinto di un'altra cosa: la casa della Madonna era la casa dei poveri: «I poveri, Lei ascolta i poveri. Sì, Lei è madre dei poveri, degli indifesi. Anche nella preghiera del Salve Regina si evoca tale realtà», così ancora Francesco non a caso – e queste pagine vi danno ampio risalto- ritornato nel suo primo viaggio apostolico in visita ad Aparecida. Nel santuario brasiliano aveva detto «Dove c’è una croce da portare, lì accanto a noi c’è sempre Lei, la Madre».   
  
Ma il Papa forgiato ad Aparecida risponde qui alle domande dell’intervistatore sulla sua teologia mariana e gli accenti mariologici del suo pensiero, indicando due antifone mariane: l’Alma Redemptoris Mater, e il Sub tuum praesidium, la prima mariana nella Chiesa latina che Francesco ha chiesto ai fedeli di tutto il mondo di recitare insieme al Rosario in questo mese di ottobre per combattere le divisioni nella Chiesa. Poi additata l’icona della Madre della tenerezza torna a sottolineare che Madre di Dio «è il titolo principale ed essenziale della Madonna. Si tratta di una qualità, di un ruolo che la fede del popolo cristiano, nella sua tenera e genuina devozione per la mamma celeste, ha percepito da sempre». 
  
In un libro come questo non potevano infine mancare rimandi alle apparizioni mariane. Prima di concludere l'intervista, l’autore chiede al Papa il suo pensiero sull’argomento cominciando dal recente caso argentino della Madonna di San Nicolás: «Mi dà fastidio quando arrivano con i messaggi» – risponde Bergoglio. Aggiungendo: «La Madonna non ha mica un ufficio postale! È un’altra cosa». Francesco ammette che esistano dei fenomeni. Si spiega così: «Penso, però, che teologicamente si possano spiegare come locuzioni interne. Le locuzioni interne sono un ventaglio che va da una mera ispirazione, implicita, fino a ciò che considero una locuzione interna forte. Sono locuzioni interne che ha una persona dotata in modo particolare. Ci sono criteri di discernimento delle apparizioni, no? Uno di questi, per me, è l’obbedienza della persona alla Chiesa».  
  
E nel volume entra anche la vicenda di Medjugorje. Rammenta in proposito Francesco – «quando ero a Buenos Aires ho proibito che ci fosse una riunione che si è svolta lo stesso. Loro sapevano, però, che non ero d’accordo». Il Pontefice spiega all’intervistatore che uno dei veggenti di Medjugorje sarebbe andato in arcidiocesi per un incontro da tenersi in una chiesa. E gli dice il motivo per cui si era opposto, senza manifestare, però, la sua opinione sull’autenticità dell’apparizione. «L’ho fatto perché uno dei veggenti avrebbe parlato e avrebbe spiegato un po’ tutto e alle quattro e mezza sarebbe apparsa la Madonna. Cioè lui aveva l’agenda della Madonna. Allora ho detto: no, non voglio qui questo tipo di cose. Ho detto di no, no in chiesa», continua il Papa rivolto a padre Alexander. Subito specificando: «Bisogna distinguere, però, perché, nonostante questo, Dio fa miracoli a Medjugorje. In mezzo alle pazzie dell’uomo, Dio continua a fare miracoli. Forse ci sono fenomeni più personali. Mi arrivano delle lettere qui, ma si capisce che sono cose più che altro psicologiche. Bisogna distinguere bene le cose».  
  
Scrive ancora padre Alexander che, a passeggio per il palazzo Apostolico, Francesco è tornato sull’argomento e - quasi rielaborando i quesiti posti - ha aggiunto nuovamente: «Il discorso delle apparizioni, che sia ben chiaro. Cerca di vederlo dal lato della locuzione interna. Allora, è ovvio, come ti dicevo, che si va da un estremo all’altro. A volte quella locuzione si materializza quasi in una visione e, altre volte, può essere una semplice ispirazione». E ha continuato: «Per esempio, quelle persone sentono che la Madonna dice loro qualcosa, nella preghiera avviene una locuzione e allora dicono: “La Madonna mi ha detto questo…”. Certo. Lo esprimono in un modo che sembra che sia stata davvero un’apparizione. Ma da qui a che i veggenti siano protagonisti e organizzino apparizioni programmate… Questo è il peccato che può accompagnare una grande grazia». Insomma, detto con le parole del Vangelo, grano e zizzania che possono crescere insieme. Beninteso anche oggi. Afferma Papa Francesco: «Credo che a Medjugorje ci sia la grazia. Non si può negare. C’è gente che si converte. Ma c’è anche la mancanza di discernimento e non voglio dire peccato perché la gente non sa mai fino a che punto è peccato, ma, per lo meno, la mancanza di discernimento». Bisogna comunque ricordare, per completezza, che queste affermazioni del Papa sono del dicembre 2013, e dunque precedenti alla lettura delle conclusioni della commissione su Medjugorje presieduta dal cardinale Camillo Ruini . Il gruppo di lavoro, composto da vescovi, teologi e mariologi, ha esaminato tutta la documentazione e interrogato veggenti e testimoni. A conclusione delle sue ricerche, nel gennaio 2014, ha proposto di riconoscere la validità delle primissime apparizioni. Il Papa ha pubblicamente elogiato il lavoro della commissione Ruini. Com'è noto, Francesco nel maggio 2018 ha nominato l’arcivescovo polacco Henryk Hoser, «visitatore apostolico a carattere speciale per la parrocchia di Medjugorje», un suo rappresentante permanente incaricato della cura dei fedeli che si recano nel santuario.   
  
“È mia Madre. Incontri con Maria” 

 Autore/i Papa Francesco (in dialogo con Alexandre Awi Mello), Alexandre Awi Mello
Fin dall’inizio del suo pontificato, Papa Francesco ha sorpreso tutti con la sua personalità semplice e travolgente. Si è scritto molto su di lui. Mancava ancora, però, la descrizione e l’analisi di una dimensione fondamentale – forse non sempre percettibile – della sua fede e della sua azione pastorale: il suo rapporto con la Vergine Maria. Francesco imparò ad amare la Madonna insieme al popolo e, nel suo ministero pastorale, pratica una mariologia applicata alla vita. A partire da un’intervista personale concessa all’autore, Francesco descrive i suoi incontri con la Madonna, dalla sua infanzia fino alla sua missione attuale come Vescovo di Roma. Parla delle sue preghiere e devozioni mariane preferite, dell’importanza dei santuari mariani, del valore della pietà popolare, del ruolo della donna e di Maria nella Chiesa, oltre ad affrontare altri temi di attualità. L’autore riesce a capire il pensiero e il cuore mariani del Papa e invita il lettore a fare questo percorso.

lunedì 15 ottobre 2018

Se i «frutti» di Medjugorje sono buoni allora la Chiesa preferisce non intervenire

A Medjugorje la Madonna l’hanno toccata

15 giugno 1995 : Sette del Corriere della Sera, di Michele Brambilla

Dialoghi su Maria fra un grande teologo e il più noto scrittore cattolico italiano. L’abbé René Laurentìn, francese, 77 anni, è considerato il massimo «mariologo» vivente: ha scritto 140 libri, tra i quali una storia scientifica delle apparizioni di Lourdes in venti volumi. di cui sette solo di documenti. Vittorio Messori, 54 anni, è l’autore dei maggiori best-seller religiosi del dopoguerra: da Ipotesi su Gesù, uscito nel 1976, a Varcare la soglia della speranza con Giovanni Paolo II.


L’incontro fra Laurentin e Messori è anche l’occasion,  appunto, per un «dialogo» su questa Maria di cui tanto si parla
MESSORI: Cominciamo proprio da Medjugorje. La Madonna aveva detto di pregare e di fare penitenza per evitare la guerra. Hanno pregato, hanno fatto penitenza, ma la guerra è scoppiata ugualmente.
LAURENTIN: Non pretendo di interpretare la bontà di Dio. Ma penso, ad esempio, al fatto che il vescovo di Zagabria è favorevole e riconosce l’autenticità delle apparizioni, mentre quello Mostar è contrario. Zagabria è intatta.  
Mostar è stata distrutta dai bombardamenti. Il vescovo Zagabria mi ha detto: «La Chiesa della ex Jugoslavia non ha seguito le indicazioni della Madonna».
MESSORI: Tu sei sempre convinto di Medjugorje?
LAURENTIN: Sì, non ho cambiato idea.
MESSORI: E di Kíbého, in Ruanda, cosa pensi?
LAURENTIN: Anche lì, tutto è cominciato molto prima che scoppiasse la guerra. La prima apparizione è del 19 agosto1982. I veggenti dissero che la Madonna era triste, e che piangeva, come a Civitavecchia.
L’apparizione durò otto ore veggenti videro immagini terribili, un fiume di sangue, massacri, cadaveri abbandona teste decapitate …Tutte queste cose le hanno raccontate 11 anni prima che si realizzassero. Essi stessi sono scomparsi nei massacri.
MESSORI: Hai passato mezzo secolo a «indagare» su Lourdes. Mai avuto dubbi?
LAURENTIN: Mi sono posto problemi, domande storico universitario, non sono partito da un pregiudizio, né positivo né negativo. Ma ora non ho la minima esitazione nel dire che, a Lourdes, Maria è veramente apparsa. Non a caso, nel 1933, Bernadette Soubirous è stata dichiarata santa dalla Chiesa.
MESSORI: Come mai le apparizioni mariane si intensificano negli ultimi secoli? Sembra che Maria abbia deciso di manifestarsi solo da una certa data in poi.
LAURENTIN: Non è così. La prima apparizione accertata è quella a Gregorio il Taumaturgo, nel terzo secolo. Poi ce ne furono altre, anche nel Medioevo, ma allora c’era il divieto di parlare delle apparizioni, pena la scomunica. La prima manifestazione della Madonna in età moderna è quella di Guadalupe, in Messico, nel 1531: fu un episodio di portata storica enorme perché la «Morenita» apparve non agli spali cattolici ma agli indios, che avevano altri culti; e quella apparizione segnò l’inizio della conversione dell’America Latina.
MESSORI: E come mai tante apparizioni in Francia dopo 1800? Si comincia con Rue du Bac, a Parigi, nel 1830, e si continua con La Salette, sui monti di Grenoble,nel 1846: poi Lourdes nel 1858 e Pontmain nel 1871. Ammesso che sia possibile capire qualcosa del piano di Dio, perché questo privilegio alla Francia del secolo scorso?
LAURENTIN: C’era una Chiesa traumatizzata dalle persecuzioni subite dopo la Rivoluzione. Rue du Bac fu un momento di rinascita della speranza. Maria, apparendo a suor Cathérine Labouré (che diventerà santa, come Bernadette), le ingiunse di far coniare e diffondere quella che fu detta la «medaglia miracolosa». e da allora ci furono molte vocazioni, molte conversioni, nacquero molti gruppi di preghiera. La Francia era molto «accogliente», in quel periodo. Adesso … non lo è più. Ha finito col prevalere, da noi, lo spirito razionalista che contrassegna la nostra cultura.
MESSORI: Ma perché la Ma donna, se ci vuole comunica re qualcosa, non lo fa in un modo più netto, indiscutibile per tutti?
LAURENTIN: Perché la comunicazione fra Dio e gli uomini è sempre un mistero, avviene sempre nel chiaroscuro.
MESSORI: Il «Dio nascosto» di Pascal?
LAURENTIN: Sì. Le apparizioni passano attraverso la psicologia del singolo. Il veggente vede e sente cose che gli altri non vedono e non sentono.
MESSORI: Però ci sono stati casi. come a Fatima, dove la «danza del sole» è stata constatata da 70 mila persone e persino filmata.
LAURENTIN: Sì, ma anche quello è un fatto misterioso perché il sole è stato visto «danzare» solo in un raggio di alcune decine di chilometri intorno a Fatima, non in tutta la Terra. Anche a Medjugorje ci sono stati fatti analoghi, molti hanno visto (e ci sono pure dei video) la croce in cima al colle trasfigurarsi e assumere le sembianze della Vergine. Si possono fare tante ipotesi, ma qualche razionalista troverà sempre qualcosa da obiettare. È difficile provare un fatto soprannaturale.
MESSORI: Tu sei mai stato testimone, laggiù in Bosnia Erzegovina, di un fenomeno inspiegabile.
LAURENTIN: No, mai.
MESSORI: Io nemmeno, con eccezione di un fatto che certo conosci. Sai bene che a Medjugorje le «apparizioni», vere o presunte che fossero, avvenivano in sacrestia.
Beh, una sera c’ero anch’io in quella sacrestia: e posso testimoniare che, come sempre, le migliaia di passeri che strepitavano davanti alla chiesa tacquero improvvisamente, tutti insieme, quando iniziò l’estasi dei ragazzi, per poi riprendere a cantare subito dopo. Ma una cosa ben diversa è avere un’apparizione… Sembra che la strategia della Madonna sia quella di non apparire mai ai giornalisti e ai professori, no?
LAURENTIN: Penso che le persone troppo razionali non siano adatte a esperienze del genere. Sono comunicazioni intuitive, personali… Non siamo nell’ésprit de géometrie, come diceva Pascal, ma nell’ésprit de finesse.
MESSORI: Da diversi anni è quasi impossibile che la Chiesa riconosca fatti soprannaturali. Tu dici che Bernadette, oggi, non sarebbe creduta.
LAURENTIN: La Chiesa chiede innanzitutto, di verificare che non ci siano deviazioni dalla fede o disonestà da parte dei veggenti. Se non c’è niente di tutto questo e se i «frutti» sono buoni allora la Chiesa preferisce non intervenire, limitandosi a sorvegliare il culto.
MESSORI: Ma non sconcertante, che, dopo 15 anni, Roma non sia ancora pronunciata su Medjugorje, che non abbia ancora detto né sì né no? A Lourdes bastarono meno di quattro anni per decidere.
LAURENTIN: Attualmente prevale la prudenza. Si ricorda che Cristo ha detto: «Beati quelli che credono senza vedere». La visione è secondaria per la fede. E la fede non è un «vedere».
MESSORI: Sì, ma Gesù, proprio mentre diceva quelle cose, si faceva vedere resuscitato! La nostra fede non si basa su un pensiero, ma su un fatto concreto, su un’esperienza, sul mangiare e bere con il Risorto.
LAURENTIN: Vero, ma Gesù avrebbe preferito che Tommaso avesse creduto senza vedere e senza toccare; e l’evangelista, raccontandoci quell’episodio, vuol dirci: se credete, sarete più beati voi degli apostoli. Certo, i «segni» hanno un grande ruolo. I padri della Chiesa dicevano: per visibilia ad invisibilia, dalle cose visibili a Dio, che è invisibile. Ma questo passaggio del visibile all’invisibile è molto complesso, l’influsso di Dio è misterioso, i limiti del veggente anche. Per questo, il discernimento non è facile.
MESSORI: Bernadette si è più volte lamentata di come hanno raffigurato la Madonna.Ha sempre detto che la statua del Fabisch, esposta nella grotta di Massabielle, somiglia poco a «colei» che le era apparsa. Però ha aggiunto che le era impossibile descriverla con precisione… Insomma: in ogni apparizione, Maria è descritta dai veggenti con un aspetto al contempo simile e diverso. Com’è, davvero, Maria?
LAURENTIN: Non possiamo immaginarlo perché è in un’altra dimensione, nella dimensione dell’eternità. Per questo Bernadette non poteva descrivere con parole umane quello che aveva visto.
MESSORI: Ma perché la Madonna viene descritta dai veggenti diversa nell’aspetto a seconda di dove appare? Insomma: Maria in cielo è vestita come a Guadalupe, come a Lourdes, come a La Salette, come a Fatima o come a Medjugorje? Qual è il suo “guardaroba”?
LAURENTIN: Ah, non c’è un «guardaroba», ma un adattamento della Vergine al veggente,alla sua cultura, alla sua tradizione, al suo tempo. Sono certo che Bernadette ha davvero «visto» Maria con un abito bianco, una fascia azzurra e due rose ai piedi, così come penso che a Medjugorje i ragazzi abbiano davvero toccato la Madonna.
MESSORI: Toccato? A Medjugorje hanno “toccato”?
LAURENTIN: Sì, hanno toccato il corpo di Maria.
MESSORI: E com’era? Un corpo «solido», «fisico»?
LAURENTIN: Sì, sì, hanno detto di avere avuto l’impressione di aver toccato qualcosa di molto «vivo», qualcosa che emanava una fortissima energia. Anche se, pure qui, la descrizione non permette di capire del tutto.
MESSORI: Senti, la mia è una domanda che può sembrare assurda. Secondo la fede, ci sono due corpi già resuscitati, quello di Gesù e quello di Maria. Dove sono questi corpi? Dove possiamo immaginarli?
LAURENTIN: Non nel nostro spazio, non nelle nostre tre dimensioni, quattro se contiamo anche il tempo. Vivono in Dio, nell’eternità. Dove? Come? Non posso averne idea, non posso capire una dimensione in cui non sono mai stato.
MESSORI: Tu che hai dedicato 50 anni di studio per mostrarne la sincerità e le virtù evangeliche, cosa dirai a Bernadette quando la vedrai?
LAURENTIN: Non credo ci sarà bisogno di parlare, ma solo di vedere. Sarà una contemplazione. Poi però -credo- ci abbracceremo ridendo felici.
© Corriere della Sera